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Il buio oltre la siepe

Dal 2024 finisce il regime di tutela per gas e luce in Italia. Una misura decisa dal Consiglio dei Ministri lo scorso 5 dicembre 2023.

Che cosa ci dobbiamo aspettare? Oltre la siepe ci sarà il buio?

La fine del regime di tutela sta nella fine del mercato tutelato?

Ora, se la liberalizzazione consiste nella rimozione dei vincoli che rappresentano restrizioni alla concorrenza e, soprattutto, nel garantire le condizioni favorevoli affinché le dinamiche concorrenziali si sviluppino, con l’avvento del mercato libero e la fine del mercato tutelato, ogni consumatore può certamente valutare le condizioni e le offerte più convenienti in base alle proprie esigenze e alle possibilità offerte dal mercato.

L’utente di gas e luce sarà allora in balia di una concorrenza sfrenata tra gestori, senza regole se non quella di mercato?

Non dimentichiamoci che si parla di beni comuni.

Gas, elettricità non sono beni qualsiasi: non sono né privati né pubblici né merce.

I beni comuni sono riconosciuti tali da una comunità che li considera capaci di soddisfare un bisogno collettivo, reale e fondamentale, e che si impegna a gestirli.

Perciò le istituzioni, attraverso un controllo diretto e un’azione di accompagnamento e sostegno, hanno il compito di garantire la rispondenza dei servizi ai bisogni concreti della comunità in termini di fruizione e di mitigazione delle disparità, promuovendo una gestione del bene comune ispirata a un modello inclusivo.

Gli strumenti messi a disposizione sono le Autorità di regolazione e Codice del Consumo che il ‘nuovo’ consumatore libero, a differenza del ‘vecchio’ utente tutelato: conoscere ed essere in grado di utilizzare appieno.

Carte di servizi, standard di qualità e ruolo delle autorità di regolazione sono concetti di cui ci si deve appropriare perché conoscerli significa saperli usare.

Sono i nuovi strumenti di tutela dell’utente/consumatore: rappresentano un faro che dà importanti ‘segnali luminosi’ di aiuto e di riferimento alla ‘navigazione’ nel mercato libero.

 

Non il buio, ma la luce oltre la siepe.

 

Non a caso, oggi, c’è un nuovo orientamento giurisprudenziale diretto a riconoscere una posizione legittimante ai singoli utenti/consumatori, come portatori di un interesse comune alla corretta organizzazione e gestione del servizio pubblico di cui sono fruitori. Se prima l’utente accettava un servizio ed era tutelato, adesso l’utente/consumatore è libero di scegliere e deve assumere fin da subito un ruolo attivo che garantisca tutela.

 

Per le problematiche inerenti le Carte di servizi, gli standard di qualità, il ruolo delle autorità di regolazione, è riconosciuta alle associazioni degli utenti/consumatori la legittimazione ad agire sia in sede conciliativa che giudiziale.